domenica 15 dicembre 2013

Sella Nevea - Poviz - Sella Prevala - Skrbina Pod (2292 m)

Partiamo da Sella Nevea (1172 m.) l'unico posto con ancora qualche traccia di neve, saliamo dalla mulattiera militare fino all'altipiano sotto il Monte Leupa Lopa, ci spostiamo verso ovest e saliamo veso la stazione Poviz (2256 metri), sullo spartiacque di confine. Dopo esserci affacciati sulle terre slovene ropelliamo e saliamo da Sella Prevala verso la stazione sciistica Slovena Skrbina pod (2292 m) e da qui in splendido fuoripista e poi sfruttando l'ultimo tratto della pista di Super-G torniamo a Sella Nevea.


  • Attrezzatura: normale dotazione di scialpinismo.
  • Dislivello: 1085 m.
  • Tempo di salita: 3 e mezza.
  • Cartografia: Tabacco - Foglio 10 - Scala 1: 25.000.
  • Difficoltà: MS




 

SkiAlp a Sella Nevea - Sella Poviz

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martedì 30 luglio 2013

MONTE WATZMANN 2.713 m

Organizzato dal CAI Gorizia
Regina Penko - Mittermayr e Giovanni Penko

20-21-22 LUGLIO 2013
MONTE WATZMANN 2.713 m
ALPI BAVARESI (GERMANIA)

Itinerario: Wimbachbrüche (624 m) - Watzmannhaus (1928 m) - Watzmann Mittelspitze (2713 m) - Wimbachgrieshütte (1226 m) - Wimbachbrüche (624 m).

Il Watzmann, cima principale del Berchtesgadener Land, è un massiccio roccioso molto articolato, con numerose cime e pareti famose. Il suo nome viene legato ad unaleggenda: Alcune migliaia di anni fa nella contrada di Berchtesgaden uomini e animali ebbero molto a so rire, poiché il re Watzmann e i suoi sette gli opprimevano crudelmente i sudditi con ogni sorta di angherie e violenze. In ne Iddio si adirò e pronunciò la sua condanna: tutta la famiglia reale venne tramutata in pietra, e da allora se ne sta immobile sotto il sole e nelle bufere ad espiare i suoi misfatti.
L’itinerario fatto è un itinerario di cresta molto lungo ed esposto, da fare per chi lo vuole ripetere, solamente con buone condizioni ambientali. Ciò e dovuto alla sua lunghezza e al suo notevole dislivello pari a 2300 m (saliscendi di cresta compresi).
La traversata permette la salita delle tre cime principali del gruppo e precisamente: Hocheck (2651 m), Mittelspitze (2713 m), Südspitze (2712 m).


1° giorno : Wimbachbrüche (624 m) - Watzmannhaus (1928 m) dislivello 1300 m
2° giorno :Watzmannhaus (1928 m) - Watzmann Mittelspitze (2713 m) - Wimbachgrieshütte (1226 m) dislivello in salita 1000 m, in discesa 1700 m
3° giorno : Wimbachgrieshütte (1226 m) - Wimbachbrüche (624 m) in discesa 600 m

Attrezzatura: Imbrago, casco, set da ferrata omologato CE-EN, nel caso di nevai residui picozza e ramponi.
Dislivello: 1° gg. 1300 m – 2° gg. 1000 m.
Cartografia: Freytag e Berndt - Foglio D5 - Scala 1:25.000.
Difficoltà: EEA.






Traccia GPS tour monte Watzmann 2713 m (D)

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martedì 9 luglio 2013

Monte Bianco (4810 m) dal Refuge des Cosmiques


Data: 08-10 luglio 2013, descrizione itinerario:
Da Chamonix si sale in pochissimi minuti con la teleferica da 1030 a 3840 mt,Aguille de Midi. Dall'Aiguille du Midi scendere al col du Midi e da qui raggiungere la spalla W del Mont Blanc de Tacul. Scendere nella grande comba nevosa del col Maudit, traversarla senza prendere eccessivamente quota fino alla base dei pendii N del Mont Maudit.Risalire questi pendi sulla destra fino ad una sella nevosa, il Col du Mont Maudit, passando una crepaccia terminale molto aperta. In discesa doppia spesso necessaria su picchetto di legno.

Dal colle traversare orizzontalmente sotto il Mont Maudit, parete W, fino al colle della Brenva. Traversare il piccolo plateau del colle (grosse cornici sul versante italiano) e superare il Mur de la Cote, ripido e alto 100 m, spesso gelato ma a volte valangoso. Dopo un altro piccolo plateau risalire i pendii di neve ventata dell'arrotondata cresta NNE fino al Monte Bianco 4810 m.   Da 6 a 8 ore in salita;da 4 a 5 ore in discesa.
 
Monte Bianco (4810 m) via normale dal Refuge des Cosmiques per il Col du Maudit





  • Regione e provincia: Valle di Chamonix, Francia
  • Località di partenza Refuge des Cosmiques
  • Località di arrivo: Monte Bianco
  • Tempo di percorrenza: 12 ore andata dal Cosmiques e ritorno all'Aguille du Midi
  • Grado di difficoltà: PD+
  • Descrizione delle difficoltà: Percorso molto lungo, tre salite in successione, una paretina di 50 metri a 45°, il freddo notturno, l'altitudine.
  • Periodo consigliato: giugno-settembre
  • Dislivello in salita: circa 1700 compresa la risalita all'Aguille du Midi
  • Dislivello in discesa: 1400
  • Quota massima: 4810
  • Accesso stradale: da Courmayeur tunnel fino a Chamonix
    Un saluto a tutti da Luisa.

giovedì 13 giugno 2013

TREKKING NELLE ALPI APUANE

dal 31 maggio al 3 giugno 2013
organizzazione: CAI di Gorizia
coordinatore: Maurizio Quaglia
Difficoltà: EEA

Nel cuore delle Alpi Apuane: il monte Contrario, le tre cime del monte Cavallo e il Tambura
Le Alpi Apuane si distinguono dal vicino Appennino per la morfologia assai aspra, con le loro valli profondamente incise ed i versanti imponenti e molto inclinati. Le Apuane sono conosciute per la bellezza dei propri marmi e per i profondi abissi e le grandi cavità del sottosuolo carsico. La posizione geografica del massiccio, la sua esposizione e la diversa natura delle rocce determinano la presenza di ambienti quanto mai vari e contrastanti, che favoriscono la ricchezza floristica e faunistica del territorio. Questa catena montuosa della Toscana nordoccidentale, unica per le sue caratteristiche geo-morfologiche e naturalistiche, si sviluppa per circa 60 km lungo la costa del mar Tirreno nelle aree della Versilia, Lunigiana e Garfagnana.
Queste montagne vicinissime al mar Ligure furono classificate come “alpi” nonostante la lontananza dall'arco alpino vero e proprio. Infatti sia il tipo di rocce sia l'ambiente (pareti strapiombanti, cime svettanti) le fanno più somigliare ad una piccola catena alpina che non al vicino Appennino dal paesaggio più dolce ed arrotondato.


I Giorno - 31 maggio 2013
Da Gorizia in pullmino fino a Vinca (808) , comune di Fivizzano (Massa Carrara) nella Lunigiana, alle pendici delle Alpi Apuane. Paese di cavatori di marmo, famoso per il pane, l'acqua purissima, il lardo lavorato nelle vasche di marmo in maniera simile a quello di Colonnata.
Specialità locali: pane, lardo, caprino e olive

Da Vinca si sale fino alla Foce di Giovo (1.500). Da qui si può ammirare un ampio panorama che spazia verso i monti Pisanino, Cavallo, Contrario, Grondilice. Si giunge quindi alla Foce del Giovetto (1.497) da cui parte la via sud-sud est per la cima a piramide del Pizzo d’Uccello (1.781). Dalla vetta il panorama può allargarsi fino alla Corsica, all'Appennino Tosco- emiliano e alle lontane Alpi Liguri. Si torna alla Foce di Giovo e poi si scende, parte nel versante a bosco e parte sulla strada delle cave fino al Rifugio Donegani (1.150).


II Giorno - 1 giugno 2013
Verso la Foce del Cardeto (foto Elda Kriz)
Dal Rifugio Donegani (1.150), situato al centro della Val Serenaia si sale sul versante nevoso e attraverso i bei boschi di faggio fino alla Foce del Cardeto (1.650) situata tra il Monte Cavallo e gli Zucchi del Cardeto. Da qui si giunge al Passo della Focolaccia (1.672), dove si trova una grande
Sotto il monte Tambura (foto Elda Kriz)
cava di marmo bianco. Si segue la cresta nord – ovest fino al Monte Tambura (1.895) da cui si può ammirare un panorama mozzafiato, con il Monte Grondilice, il Contrario e il Cavallo che sembrano a due passi da noi, e poi il Monte Focoletta , l'Alto Sella, il Fiocca e il  Sumbra.  Seguendo il sentiero di cresta si arriva al Passo Tambura (1.620). Da qui inizia la discesa attraverso la Via Vandelli, costruita nel 1738 per volere del duca di Modena Francesco III d'Este come strada di collegamento tra Modena e Massa. Si arriva infine al Rifugio Nello Conti (1.442).



III Giorno – 2 giugno 2013

Rifugio Nello Conti (Foto Elda Kriz)

Il Rifugio Conti (1.442) si trova nella località detta ai Campaniletti, sul versante versiliese del monte Focoletta e gode di una spettacolare vista sul mare. Si sale al Passo Sella (1.500) e si decide di raggiungere la cima del Monte Sella (1.739). Il panorama è imponente, caratterizzato dalle tante cave di marmo, esclusivo delle Alpi Apuane. Si inizia la discesa ripida e rocciosa verso il Rifugio A. Puliti (1.016) nell’alta valle di Arni, al confine tra la Versilia e la Garfagnana.

 IV Giorno – 3 giugno 2013





Dal Rifugio Puliti si scende nel paese di Arni, in comune di Stazzema (Lucca), e poi si risale lungo il sentiero percorso il giorno precedente, verso il Passo Fiocca e la via ferrata che porta al Monte Sumbra (1.765). Ma il tempo, che nei giorni precedenti è stato favorevole, volge al brutto. A quota 1.300 circa inizia a cadere pioggia mista a grandine, per cui si è costretti a modificare il programma e ridiscendere ad Arni. Un pullmino ci riporta a Vinca dove ritroviamo il nostro. Ormai è tempo di iniziare il viaggio di ritorno verso Gorizia, dove arriviamo attorno alle 20.

(by Graziano)




domenica 14 aprile 2013

Monte Teufelskamp (3505 m) Gruppo Grossglockner - Austria

Organizzato dal  CAI Gorizia

1° giorno: Neues Luckner Haus (1918 m) – Studl Hutte (2801 m).
2° giorno: Studl Hutte – Teufelskamp (3503 m) e ritorno.

1° giorno: Dalla Neuses Luckner Haus si segue lungo il fondovalle tutta la Kodnitztal no alla Luckner Hutte 2241 m ., dove si continua, sempre al centro del vallone, superando dei tratti più ripidi. Arrivati ad un tratto più pianeggiante si piega a sinistra per raggiungere un’ampia sella dove si trovala Studl Hutte 2801 m.
2° giorno: dal rifugio, si sale il pendio alle spalle dell’arrivo della teleferica, che dà l’accesso al Teischnitzkees, lo si segue per intero tenendosi sulla destra costeggiando la spalla rocciosa che scende dal Grossglockner no ad un’ampia forcella (Luisenkopf 3207 m ), da dove si possono ammirare i bei pendii che salgono al Grossglockner. Da qui piegando a sinistra si passa sotto il Teufelshorn ed il Hofmannspitze no ad un più ripido pendio che sale sulla nostra destra portandoci al cospetto del Teufelskamp 3503 m ., che a seconda delle condizioni lo si risale direttamente in caso di condizioni sicure, oppure tenendosi bassi si traversa ancora a destra fino a raggiungere un’ampia sella da dove per facile cresta si raggiunge la cima (fare attenzione alla crepaccia terminale).

(*) Purtroppo le cattive condizioni meteo del 14 aprile, non hanno permesso di raggiungere la cima ci siamo fermati a 3150 m, discesa poi su neve crostosa un vero incanto, da ritentare, con meteo buono.
  • Attrezzatura: normale dotazione di scialpinismo, imbragatura e cordini.
  • Dislivello: 1° gg 884 m – 2° gg 702 m.
  • Tempo di salita: 1° gg. Ore 2.00 – 2° gg. Ore 2.30.
  • Cartogra a: Kompass - Foglio 48 - Scala 1:50.000 o Alpenvereinskarte -
  • Foglio 40 - Scala 1: 25.000.
  • Difficoltà: MSA.



    Monte Teufelskamp (3505 m) Gruppo Grossglockner - Austria

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    martedì 5 marzo 2013

    Tre Cime di Lavaredo con le ciaspole

    Sabato abbiamo lasciato la macchina al Lago d'Antorno e dopo un breve tratto lungo la strada abbiamo preso il sentiero 101 e per bellissimi boschi siamo giunti al Rif. Auronzo 2.320 m. Peccato fosse chiuso nonostante le motoslitte abbiano fatto su e giù tutto il giorno per portare i "turisti" al rifugio.

    Al rientro sauna, bagno turco, idromassaggio e una magnifica cena all' Hotel Lavaredo



    Vista del Rif. Auronzo dal parcheggio

    La salita

    Finalmente tanta neve


    Il sole fa capolino


    In vista del Rif. Auronzo


    Il rif. Auronzo sotto le Tre Cime di Lavaredo


    Domenica ci siamo viziati andando a goderci le Tre Cime da un balcone privilegiato. Siamo partiti poco dopo Carbonin e seguendo il sentiero 37 siamo prima arrivati al Rif. Vallandro 2.040, dove ci siamo ristorati con una birra e poi su verso la cima del M.te Specie 2.307.

    In due giorni non abbiamo mai visto neanche una solo nuvola. Cielo terso e temperature decisamente primaverili.

    Le due gite si possono fare tranquillamente anche con gli  sci da scialpinismo.




    Salita verso il Rif. Vallandro


    Croda Rossa


    Ancora tanta neve


    In vista del Rif. Vallandro

    Il Rif. Vallandro 2.040 m




    Salita verso il M.te Specie


    La cima del M.te Specie 2.307


    Le Tre Cime di Lavaredo

    domenica 3 marzo 2013

    FORCELLA da las BUSAS

    Salita di grande interesse sulle Dolomiti Orientali d’Oltrepiave. In questi ultimi anni l’itinerario è stato riscoperto e rivalutato visto che con buone condizioni di innevamento e di stabilità del manto nevoso la discesa è di grande soddisfazione.
    Questa gita viene effettuata salendo, in traversata da forcella del Cason. In questo modo c’è la possibilità di scendere anche lungo l’itinerario di salita senza chiudere l’anello.
     

     

    FORCELLA da las BUSAS


    • Come si arriva ..
    Da Tolmezzo si segue la strada statale che porta a Forni di Sopra. Dall’abitato si prosegue in direzione del Passo della Mauria e dopo circa 2 km si parcheggia l’auto sulla sinistra, nei pressi del bivio per il rifugio Giaf.
    •  Salita.
    Si percorre la strada che porta al rifugio Giaf. Poco prima di giungere al rifugio ( circa 500 m prima del rifugio), si svolta verso sinistra. Dopo un breve tratto di boscaglia si giunge in ampio vallone, tenendo la destra si sale il pendio che porta a forcella Cason. Giunti in forcella si traversa decisamente verso destra, si entra nel canalone Nord di forcella las Busas, percorrendolo fino al suo termine si giunge in forcella
    •  Discesa.
    Lungo il versante Nord, prima lungo il canale, poi svoltando a destra si costeggia la torre scendendo in direzione del rifugio Giaf. Da questo lungo la strada percorsa in salita si torna all’auto.  

     Mandi da chei dal Back ..

    domenica 17 febbraio 2013

    Splendido weekend con il CAI GORIZIA  
      Da Kalkstein all'interno dell'anfiteatro coronato da numerose mete scialpinistiche

    Verso il Marchkinkele 2545 m

    La felicità fatta persona

    Un mare di polvere verso il Gaishorndl 2615 m

    sabato 2 febbraio 2013

    Trekking in Tasmania (AUS)

    Mappa della Tasmania

    In Tasmania abbiamo visitato molti dei ben 19 Parchi Nazionali, ma soprattutto li abbiamo vissuti, camminando nelle loro foreste pluviali primarie, o lungo meravigliosi laghi circondati da fiori e piante a noi sconosciute dove abbiamo incontrato piccoli e grandi marsupiali, wallaby, padmelion, opossum, vombati, echidna e, anche se con molta tenacia, non siamo riusciti ad osservare lungo gli stagni, gli stranissimi ornitorinchi. Di notte poi, a Bicheno, abbiamo assistito il rientro dei piccoli pinguini per contro non siamo riusciti ad incontrarei il famoso Diavolo della Tasmania oramai ridotto all'estinzione.
 In Tasmania ci sono lunghissime ed incontaminate spiagge dell’Est la Wineglass (che la Lonely Planet ha definito la più bella spiaggia del mondo) della penisola di Frecynet e la Bay of Fires, così chiamata da Cook quando dal largo vide i fuochi accesi dagli aborigeni, e poi le spiagge della ella fantastica Maria Island. La storica Hobart ci ha sorpreso con le sue eleganti case giorgiane (oltre 90 edifici inseriti nel National Trust), gli strepitosi giardini botanici ed il vivace Salamanca Market.

    01 febbraio 2013 - Da  Lauceston a St. Helens


    Arrivo all'aeroporto di Lauceston. affitto della macchina e ci portiamo subito a St. Helens sulla costa orientale. Lungo la strada troviamo la felce bulbifera (Woodwardia radicans) è una rara felce gigante, la cui origine risale al periodo Terziario, le sue fronde possono raggiungere la lunghezza di 3 metri.


    02 febbraio 2013 - Bay of Fires 


    La Bay of Fires, sulla costa orientale della Tasmania si estende da Binalong Bay nel sud a Eddystone Point, nel nord. Questo nome insolito è stato dato al territorio dal capitano Cook, nel 1773, quando notò numerosi incendi lungo la costa. Questo lo portò a credere che il paese era densamente popolato. Abbondanti prove di questa occupazione dagli aborigeni si può vedere ancora oggi lungo la costa. Caratteristiche della zona sono le spiagge di sabbia bianca e le rocce coperte da licheni arancioni.

    Bicheno

    Immagine
    Il piccolo pinguino ( Eudyptula minore ) è la più piccola specie di pinguino . Il pinguino, che cresce di solito per una media di 33 cm (13 in) di altezza e 43 cm (17 in) di lunghezza (anche se le misure specifiche variano a seconda della sottospecie), si trova sulle coste del sud dell'Australia e Nuova Zelanda.
    Oltre al nome piccolo pinguino, diversi nomi comuni sono in uso. In Nuova Zelanda, sono anche chiamati piccoli pinguini blu,  a causa del loro piumaggio blu.

    03 febbraio 2013 - Frencynet National Park


    Wineglass Bay, sulla penisola di Freycinet in Tasmania, è considerata una delle dieci spiagge più belle del mondo. Questa mezzaluna perfetta di sabbia bianca abbagliante con il mare color zaffiro, contrapposta alle cime granitiche nelle tinte del rosa e del grigio, rappresenta uno degli ambienti naturali più incantevoli d'Australia.


    04 febbraio 2013 - Tasman National Park


    Tasman National Park protegge la foresta lungo la spettacolare costa da Capo Surville a Fortescue Bay, e da Cape Hauy a Capo Colonna e Capo Raoul. Il parco comprende diverse isole off-shore, tra cui Isola Fossil, Hippolyte Rock e Tasman Island . 
    Si Tratta di un'area di grande bellezza e diversità naturale, tra cui alcuni dei più belli paesaggi costieri Australiani. Il parco offre alcune delle migliori camminate lungo la costa del Paese. L'estremità meridionale del parco ha alcune delle più alte e spettacolari scogliere in Australia.

    Il Diavolo della Tasmania   Video   DTFD    Tasmanian Devil


    05-06 febbraio 2013 - Maria Island National Park


    Maria Island è un santuario della fauna selvatica e rifugio off-shore con rovine storiche, ampie baie, scogliere e monti da arrampicare. Situato al largo della costa orientale della Tasmania e accessibile solo con il traghetto, Maria Island contiene l'esempio più intatto di una stazione per condannati in libertà vigilata in Australia. Il Stone Commissariat Store, a 150 metri dal molo, è l'edificio più antico dell'isola ed è ora un centro visitatori con mostre e informazioni sull'isola. L'isola offre ottimi trekking e giri in mountain bike. Si possono esplorare gli edifici e le rovine di Darlington - una città fantasma per detenuti e un passato industriale a cura di un'italiano Diego Bernacchi


    07 febbraio 2013 - Mount Field National Park


    Le cascate più fotografate della Tasmania, le Russell Falls, si trovano a Mount Field. I tre livelli delle cascate, circondati dalla rigogliosa vegetazione, hanno attratto visitatori per oltre cent’ anni. Nel 1885 le Russell Falls sono diventate la prima riserva naturale della Tasmania, mentre Mount Field è stato dichiarato Parco Nazionale nel 1916.




          08 febbraio 2013 - Cradle Lake St Clair National Park


          Le vette frastagliate di Cradle Mountain, che si specchiano nelle acque immobili del lago Dove, sono una delle immagini simbolo dei paesaggi naturali della Tasmania. Cradle Mountain, dove inizia il percorso di 65 chilometri dell’Overland Track, rappresenta l’estremità settentrionale del Parco Nazionale di Cradle Mountain-Lake St Clair (Cradle Mountain-Lake St Clair National Park) che ha un’estensione di 161.000 ettari ed è parte della Tasmanian Wilderness , l’area di natura incontaminata dichiarata Patrimonio Mondiale dell’Umanità. La montagna più alta della Tasmania, il Mount Ossa con i suoi 1.617 metri, si trova all’interno di questo parco, a poca distanza dall’Overland Track, mentre confina ad est con un altro stupendo parco nazionale, quello dei Walls of Jerusalem.



          09 febbraio 2013 - Hobart


          Immersa tra le colline del monte Wellington, Hobart combina il fascino della tradizione con uno stile di vita moderno in una cornice di eccezionale bellezza. Non c'è da meravigliarsi Lonely Planet ha chiamato Hobart uno dei primi dieci posti da visitare nel mondo in questo momento.Hobart è la capitale della Tasmania e la seconda più antica capitale in Australia, dopo Sydney. Situato all'ingresso del fiume Derwent, la sua boscaglia circostante ben conservato arriva vicino al centro della città, mentre le spiagge fiancheggiano le rive del fiume e dell'estuario oltre..
          Bellissimo il mercatino di Salamanca Market.


          Links & Pdf
          60 Trekking in Tasmania
          Parchi Tasmania
          Animali della Tasmania


            martedì 29 gennaio 2013

            Freeride sul Gruppo del Sella

            Per scaldarci abbiamo usato la neve fresca ai lati delle piste, quindi con la funivia siamo saliti sul Sas de Pordoi a 2.950 m e poi giù per neve fresca. Anzi quella era vera e propria POLVERE. Abbiamo fatto la Val de Mesdì, la Forcella Pordoi e la Val Lasties. Giornate meravigliose (vedi il cielo nelle foto). Magari più spesso.


            Sas de Pordoi 2.950 m.  Arrivo della Funivia e Rif. Maria 
















            Attraversata verso la Val de Mesdì.  Rifugio Boè 2.873 m


            Val de Mesdì parte iniziale





















            Val de Mesdì parte centrale

            Forcella Pordoi tratto iniziale


            Sas de Pordoi a sx e forcella Pordoi al centro visti dal Passo Pordoi

            La squadra al completo


            martedì 22 gennaio 2013

            Maltatal.... la patria delle cascate di ghiaccio

            Sabato 19 e Domenica 20 Gennaio prima esperienza con le cascate di ghiaccio grazie alle Guide Alpine di inMont.  Maltatal vallata eccezionale. In ogni angolo c'è una cascata dalle più semplici alle più esasperate. Nonostante durante il weekend si stesse svolgendo Ice-falls Festival entrambi i giorni siamo riusciti a trovare una cascata solo per noi. Sabato giornata decisamente fredda, abbiamo iniziato ad arrampicare a - 10 °C) su una cascata appoggiata giusto per prendere confidenza con il ghiaccio, i ramponi, le piccozze e tutti i movimenti. Domenica invece abbiamo trovato il sole la mattinata e ha nevicato nel pomeriggio. Ci siamo spostati su una cascata un po' più verticale per rendere la lezione più divertente e tecnica. Esperienza decisamente positiva.

            Gianni la Guida Alpina ci apre le vie

            Iniziamo ad arrampicare  con -10 °C


            Una guardatina indietro con rimpianto


            Domenica: primi approcci con il verticale


            Sempre più su

            Muro finale

            La discesa è decisamente più facile

            Le piccozze messe a disposizione dalle Guide Alpine


            Il meritato riconoscimento