giovedì 18 dicembre 2014

Marmolada - Punta Penia (3342m) (ITA)

Escursione effettuata da Andrea Olivieri e Roberto.

Oggi 8 dicembre 2014, impegnativa escursione per scialpinismo, a Punta Penia sulla Marmolada, regina delle Dolomiti, dislivello circa 1300 metri. La partenza è dal Lago di Fedaia, Val di Fassa, in direzione del Rifugio Pian dei Fiacconi. L’esposizione a settentrione unitamente alla quota garantisce un manto nevoso quasi sempre ottimale e una stagionalità per l’effettuazione assai ampia, da novembre a fine maggio. Da evitare assolutamente in caso di neve non perfettamente assestata data la ripidezza del canalone di fronte alla parete nord. 


Itinerario: dal parcheggio si risale a fianco della pista, tagliando a piacere per i pendii, sino ad centinaio di metri dal Rifugio Pian dei Fiacconi (sin qui in stagione anche con la cestovia). Da qui si piega a destra, ovest, superando in falsopiano alcuni avvallamenti e procedendo in direzione del sentiero estivo per la Forcella Marmolada. Superato il primo sperone di roccia sulla sinistra ci si immette nel canalone che in direzione sud, sinistra, risale con pendenza via via crescente, il fianco nord di punta Penia. Man mano che si sale con ampie svolte ci si tiene sulla destra sbucando, dopo aver superato un tratto con delle rocce affioranti ( in certi anni sono per lo più sommerse dalla neve), su di una sella a quota 2950 poco sopra Forcella Marmolada dove inizia la Ferrata di cresta Ovest. Qui si affronta un altro tratto di circa 10 metri in dislivello in forte pendenza, ma assai ampio che consente una progressione abbastanza agevole. (Nei tratti più i ripidi in condizioni di neve gelata può essere necessario l’uso dei ramponi).
Risalita la ripida parete il terreno diventa meno impegnativo e con ampie svolte in direzione sud est si raggiunge la croce di vetta posizionata poche decine di metri ad est del Rifugio Capanna Penia.



Località di parcheggio: presso cestovia Pian dei Fiacconi.
Quota partenza: m 2074.  quota arrivo: 3342 m.
Dislivello salita: 1270 metri.  dislivello discesa: 1270 m.
Quota massima: m.3342
Lunghezza percorso: 11 km
Esposizione prevalente: NORD
Tempo medio di salita: 3,30.
Difficoltà sciistiche: BSA (canalone assai ripido)
Punti critici per slavine, percorso da fare solo in presenza di neve assestata, evitare di uscire dopo grosse nevicate.
Attrezzatura necessaria: normale attrezzatura sci alpinismo + ramponi e piccozza in caso di neve gelata.
Periodo effettuazione: novembre – inizio giugno
Cartine: Tabacco foglio 06. Scala1/25000.
Info turistiche: Azienda per il Turismo Val di Fassa. Tel 0462609670
Meteo e valanghe: Meteo Bolzano Meteotrentino. Aineva


martedì 9 dicembre 2014

Le foto premiate in "Foliage FVG" 2014

Il livello delle foto era molto elevato, ci siamo trovati in difficoltà, abbiamo contattato per un parere gli iscritti al Blog e ci siamo rivolti a fotografi professionisti per un consiglio, alla fine queste sono risultate le foto che  hanno centrato il tema o hanno ricevuto ampi consensi da chi segue il Blog:
  

Foto scattata a Casera Razzo da Ivano Toffoletti.
Vince una fornitura di vini Bio Arcania

Foto scattata  tra Mossa e Capriva del Friuli da Marco Cernettig. 

Vince una fornitura di vini Bio Arcania
Foto scattata verso Forcella Zita Val Zermola da Chiara Peresson.
Vince una una torta di Cidin


Si ringraziano tutti i partecipanti a "Foliage FVG" 2014.


venerdì 21 novembre 2014

E' arrivata la prima neve ...



E arrivata la prima neve, gli Skialp devono essere mentalmente pronti a lasciare nei ricordi estivi l'uso delle pinne e cominciare a pensare all'uso degli sci, questo mese proponiamo una serie di video in inglese sulle tecniche di discesa fuori pista.
Buona visione.

How to Ski - Experts Ski Lessons

Avalanche Air Bag Deployment - Tips for Ski Holidays

mercoledì 5 novembre 2014

Concorso Fotografico "Foliage in FVG"

Scade il 30 novembre 2014 il primo concorso fotografico "Foliage in FVG"


COS'È IL FOLIAGE ?
Si chiama foliage quel fenomeno spontaneo per cui alcune specie di alberi in autunno cambiano il colore delle loro foglie, passando dal verde al giallo, l'arancione, il rosso e il marrone. Un evento naturale che si trasforma in un grande spettacolo, con centinaia di fan. Negli Stati Uniti, un esercito di viaggiatori ogni autunno consultano mappe come questa per sapere dove e quando trovarsi in una data foresta (quelle del New England sono le più famose) per godere dei migliori colori. In Friuli Venezia Giulia non siamo da meno, il Carso, il Collio, le nostre montagne, in ottobre novembre sono un'esplosione di colori, bastano scarponcini, giacca e macchina fotografica o smartphone.

PDF - Regolamento del concorso.

Mandate le vostre foto a : backcountry.fvg@gmail.com   indicando il luogo dove sono state scattate e un'indicazione della località, magari se possibile con una delle seguenti opzioni:
  • Numero mappa Tabacco e numero sentiero CAI, quota, Coordinate Longitudine, Latitudine (da GPS, mappa, o Google Heart) ecc.
Le migliori foto saranno premiate con omaggi offerti dall'azienda vitivinicola ARCANIA SRL a seguito di verifica da parte della giuria, che il Landscape  corrisponda al luogo segnalato come scatto della foto.


domenica 14 settembre 2014

Gran Paradiso 4061 m (ITA)

Organizzato dal CAI Cividale in occasione dei 50 anni della sezione.

Il Gran Paradiso è l'unica cima che supera i 4.000 metri di altezza che si trova completamente in territorio italiano. L'altezza e l'isolamento rispetto alle montagne circostanti lo rendono ben riconoscibile anche da lontano, sebbene abbia un aspetto alquanto diverso visto dai vari versanti: a nord-nordovest precipita il lungo e bianco lenzuolo di neve e ghiaccio della parete nord, su cui corre diritta per 600 m una delle più classiche salite di ghiaccio delle Alpi. 


Il passaggio più impegnativo della salita al Gran Paradiso è proprio il raggiungimento della statuetta della Madonnina di vetta! Per altro la vera sommità è di pochissimo più alta ed è spostata verso nord. 



Via normale dal Rifugio Chabod

La salita da questo versante presenta uno scenario più alpinistico visto l'ambiente che si attraversa e di conseguenza bisogna far più attenzione essendo il ghiacciaio del Laveciau più crepacciato rispetto alla classica salita dal Vittorio Emanuele.

Il rifugio Chabod viene raggiunto da comodo sentiero dal parcheggio a valle, lasciato il rifugio si oltrepassa l'invernale e dopo una cinquantina di metri si piega a destra per un sentierino in piano che si snoda a mezza costa sino al raggiungimento della presa dell' acquedotto (a tratti visibile tubo nero). Proseguire sempre in piano, oltrepassare il corso d'acqua sino a prendere il crestone morenico sotto il Piccolo Paradiso. Percorrerlo integralmente in cresta sino ad arrivare alla base del ghiacciaio del Laveciau. m 3200 circa. Da qui prender quota in direzione della parete Nord-Ovest ,attraversare verso destra una gobba e portarsi sotto la base della cresta Nord-Ovest che scende dal Gran Paradiso a quota m 3300 circa.
Proseguire prima in diagonale nel vallone glaciale , portarsi al centro del medesimo e risalirlo tenendosi a destra sino a raggiungere la "schiena d'asino" dove si interseca la traccia che sale dal Rif. Vittorio Emanuele m 3700.
Si prosegue piegando a sinistra verso il colle di Montcorvè e sempre a sinistra si risale il ripido pendio che dopo l'attraversamento della crepaccia terminale e il superamento delle facili roccette porta alla cima con la "Madonnina" del Gran Paradiso a quota m 4061.

Per la discesa si può percorrere lo stesso tracciato  fino alla "Schiena d'Asino" piegare a sinistra per il Rif. Vittorio Emanuele e raggiungere il parcheggio più a monte.
  • Punto di partenza: Pont Valsavaranche parcheggio (q. 1747 m)
  • Dislivello di salita 1° giorno: 966 m 2° giorno: 1310 m
  • Dislivello totale: 2360 m
  • Distanza percorsa: 20,6 Km
  • Tempo totale in movimento: 8,44 h
  • Difficoltà: EEA - AG - F+
  • Periodo consigliato: giugno - settembre - Punti di appoggio: Rif. Chabod ( 2750 m)
  • Tipo di via: Via normale 
  • Tipo di salita: Traccia su ghiacciaio
  • Attrezzatura: normale dotazione da ghiacciaio, picozza, ramponi, corda.
  • Cartografia: Scala 1:25.000.


venerdì 27 giugno 2014

Trekking in Montenegro (MNE) e Albania (ALB)


Trekking in Montenegro e Albania





Il parco nazionale di Durmitor è costituito da un massiccio montuoso nel Montenegro settentrionale ed è protetto dal 1952, inoltre già dal 1980 è stato inserito nella lista del patrimonio naturale dell'umanità dell'UNESCO, nell’ambito della Rete di Risorse della Biosfera; si tratta di un riconoscimento importante, testimonianza di valori paesaggistici, naturali, scientifici e culturali. Si estende per circa 39.000 ettari e comprende l'intero massiccio del Durmitor, con un'altitudine media di 1.400 metri, e un insieme di vette di cui ben 48 oltre i 2.000. La cima più alta è il Bobotov Kuk, che raggiunge i 2.523 metri. Sono inoltre presenti ben 13 circhi glaciali, 18 laghi glaciali, 3 immensi canyon (Tara, Susica, Komarnica), 748 sorgenti ed un numero impressionante di doline, grotte e altri fenomeni carsici. Ciò che certamente accentua il godimento di questo grandioso patrimonio è una rete sentieristica adeguata, infatti tra i primati del Durmitor c'è anche quello di avere ben 2.000 km di sentieri.
Una delle principali attrazioni dell'area è il canyon del fiume Tara, lungo ottanta chilometri e profondo fino a 1300m, il più grande d'Europa e rivaleggia con il mitico Grand Canyon negli Stati Uniti. Tra le altre meraviglie naturali da vedere vi sono svariati laghi di origine glaciale tra cui il Crno Jezero (lago Nero), non distante dalla cittadina di Zabljak, dove si specchiano le vette del massiccio. Le foreste che ricoprono i pendii di questo plateau montuoso sono preziose, in quanto tra le ultime foreste vergini rimaste in Europa (come, ad esempio, la foresta Crna Poda di pini neri). La natura carsica del territorio del parco fa sì che nella zona siano presenti anche numerosi fiumi sotterranei. 
Etno Selo Sljeme 

Il nostro trekking è iniziato, venerdì 20 giugno nelle vicinanze della cittadina di Zabljak, dove abbiamo pernottato presso l’Etno Village di Sljeme.






Il giorno dopo abbiamo iniziato l’attività escursionistica vera e propria con la salita al Savin Kuk m. 2313. Il suo nome deriva dal principe serbo Rastko Nemanjic. Il principe lasciò la vita mondana e divenne monaco con il nuovo nome spirituale: Sava. Dopo di che ha avuto un ruolo molto importante e di successo di leader spirituale e guida del popolo serbo. Si narra che proprio sotto la cima abbia fatto sgorgare dell’acqua e questa sorgente prende il nome di Savina Voda.
Bobotov Kuk
presso Etno Selo
 Per effettuare la salita al Savin Kuk siamo partiti dall’Etno Selo di Sljeme e cisiamo diretti a Korita, centro sciistico del Durmitor. Il sentiero inizia proprio dalla stazione bassa della seggiovia e sale lasciando sulla nostra sinistra le asperità di Osojne Grede e alla nostra destra il piccolo Savin Kuk (2143m). A circa 2200 m. si incontra la sorgente di cui sopra e con qualche tornante si raggiunge la cima. Dalla cima si gode un panorama esteso su gran parte del Gruppo del Bobotov e il sottostante altipiano di Zabljak con il Crno jezero. Per la discesa abbiamo ripreso il sentiero di salita fino a Korita per poi imboccare il sentiero che attraversa un bosco di conifere centenarie e arriva al Crno jezero. 

Cerno jezero dalla cima del Savin Kuk
Traccia Gps - Savin Kuk

Domenica 22 giugno
Uvita Greda
Bobotov Kuk
Abbiamo effettuato la salita alla cima principale del gruppo: il Bobotov Kuk m. 2523. La salita al Bobotov prende il via da Sedlo (1907 m).  Un breve ma ripido sentiero ci porta al pianoro erboso che si estende al di sotto delle pareti del gruppo. Superato senza difficoltà, il percorso mira verso il passo (2140m) tra Vjetrna Brda (2231m) sulla sinistra e Uvita Greda (2199m) sulla destra. Da qui si estende un’altopiamo che per via della sua conformazione carsica ci ricorda quello di casa nostra del Canin. Dopo aver superato questa parte più o meno pianeggiante contornata da pinnacoli, abbiamo finalmente visto davanti a noi il Bobotov Kuk. Prima della salita finale, siamo scesi circa 100 metri per raggiungere il lago Zeleni Vir dove ci siamo riforniti di acqua. Dal lago è iniziata la salita alla vera e propria cima, con un primo salto di circa 300 metri per arrivare alla sella, da dove giunge anche il sentiero che parte che da Zabljak. Dalla sella poi, su ghiaioni e nevai, siamo arrivati sulla spalla del Bobotov Kuk da dove si è aperto il panorama verso il lago Veliko Jezero di Skrcko. Da questo punto, per facili roccette siamo arrivati in cima. Discesa fino al lago Zeleni Vir per lo stesso itinerario, poi abbiamo preso la valle che porta a Dobri Do: punto di partenza della successiva escursione con meta la cima del Prutas.

panorama dalla cima verso il Prutas

Traccia GPS - Bobotov Kuk


Lunedì 23/06/2014. Salita alla Cima Prutaš m. 2393 


geologia del prutas
salendo al passo
Con il pullmino abbiamo raggiunto Dobri Do (1671m) per iniziare la salita al monte Prutaš. Il sentiero sale al passo Škrčko ţdrijelo ( 2114 m).Dal passo abbiamo un bel panorama verso la cima del Bobotov Kuk e verso il  V. Šrčko Jezero (1723m). Dal passo continuiamo verso la cima del Cima Prutaš (2393m). La salita alla cima  è molto interessante dal punto di vista geologico.  La discesa invece è stataeffettuata lungo il sentiero ripido che scende al lago V. Šrčko jazero (1723m). Dal bivacco situato nelle vicinanze del lago, dopo una breve sosta,  ritorniamo al passo passo Škrčko ţdrijelo per poi ripetere la via di salita fino a Dobri Do. 
Lasciamo il bivacco




Martedì 24/06/2014 – rafting sul fiume TARA

Lasciamo l’Etno Selo di Slejme per recarci a Gusanje dove pernotteremo. Durante il tragitto abbiamo incontrato Il Canyon Tara, inserito nel patrimonio mondiale dell‟UNESCO, con pareti rocciose alte più di 1300 metri. Per conoscere meglio questo canyon abbiamo deciso di percorrerlo con un gommone e quindi abbiamo fatto rafting sul fiume omonimo. La discesa con il gommone è durata circa un’ora e mezzo e abbiamo percorso circa 8 km, incontrando qualche rapida, che per fortuna non era così rapida. 

Traccia gps Rafting


Mercoledì 25 giugno 2014 - traversata Vusanje - Theth 


Oggi il nostro programma prevede il primo tratto della traversata da Vusanje (villaggio a qualche chilometro da Gusanje) a Theth, villaggio dell’Albania. Questo itinerario fa parte anche del sentiero della pace che attraversa tre nazioni : Kosovo – Montenegro - Albania.
Questo tratto è relativamente lungo ed attraversa il confine tra il Montenegro e l'Albania. L’itinerario passa lungo la parte più rocciosa del gruppo Prokletje/Bjeshkёt e Namuna/Alpet Shqipёtare. Inoltre ci permette di conoscere il passato di questa zona quando, durante il comunismo, era ancora una zona proibita. Infatti attraversando il confine tra Montenegro ed Albania si possono vedere i resti di postazioni militari e la caserma albanese, dei bunker, mentre Theth, fine della nostra prima tappa,  non è un villaggio vero e proprio, ma un insieme di grandi case-fortezza retaggio di una società fortemente patriarcale.


Traccia traversata Vusanje - Theth

Giovedì 26 giugno 2014 - Traversata Theth - Valbone
Theth
Oggi affrontiamo la seconda giornata del nostro trekking che si svolge interamente in territorio albanese.Il programma prevede la attraversata da Theth a Valbone. È un itinerario che si svolge dapprima in un fitto bosco di faggi per poi passare alla tipica vegetazione alpina. Stiamo attraversando la parte più spettacolare delle Alpi Albanesi. Il sentiero si fà più ripido in prossimità del Passo di Valbone (Qafa e Valbones). Da qui, ad una altezza di 1759 metri sul livello del mare, abbiamo un panorama bellissimo su le due valli, Valbone e Theth. La discesa verso Valbone è inizialmente scoscesa, per poi diminuire quando iniziamo ad avvicinarci all'ampio vallone in cui si trova Valbone. Anche se la distanza tra i due villaggi, ben conservati con le loro tipiche costruzioni di fattura medievale, sembra abbastanza limitata, il nostro itinerario comunque ha avuto circa 1000 metri di dislivello e 16 km di sviluppo. Caratteristica poi la presenza lungo il nostro itinerario, in posti impensabili, dei chioschetti improvvisati che vendono Birra, coca-cola, Red Bull, tè e caffè.
bar sotto il passo valbone
Traccia traversata Theth - Valbone 

Venerdì 27 giugno  Traversata Valbone  - Vusanje


Da Valbone oggi andiamo all’avventura seguendo il sentiero che ci ha portato al passo Qafa Borit 1.810 m sul livello del mare, risultato alquanto scarso di segnaletica, e anche con poche tracce di passaggio.  Qafa Borit è la sella che segna il confine tra Albania e Montenegro ed è punto di partenza per la salita alla cima più alta del Montenegro (anche se divisa a metà con l’Albania:  Zla Kolata 2535 m). Dal passo, per un sentiero molto selvaggio vista la scarsità di passaggio e di segnaletica, siamo ritornati a Vusanje, punto di partenza dei tre giorni di trekking.  


Traccia Valbone - Vusanje


Sabato 28 giugno 
Oggi ci spostiamo da Gusanje ad Andrijevica per scoprire un altro gruppo montuoso: quello del Komovi. Lungo questo gruppo passano circa 100 km. di sentieri che raggiungono e collegano le varie  cime. La cima più alta del gruppo è quella che saliremo: Vasojevićki Kom - 2.460 m. Per salire la cima del Vasojevicki Kom siamo partiti da Stavna, ampio pianoro erboso, posto a nord della cima stessa. Il percorso, dapprima quasi pianeggiante inizia ad alzarsi ripidamente sotto la cima attraversando zone erbose e rocciose. Dopo circa 2 ore di salita, si arriva sul Vera Pass (2200 m), dal quale si apre il panorama verso il gruppo del Prokletije, conosciuto nei giorni scorsi durante il nostro trekking di tre giorni tra Montenegro ed Albania. Da qui, il percorso continua fino alla vetta su facili roccette.

Traccia gps - Vasojevićki Kom



TO BE CONTINUED....