giovedì 13 giugno 2013

TREKKING NELLE ALPI APUANE

dal 31 maggio al 3 giugno 2013
organizzazione: CAI di Gorizia
coordinatore: Maurizio Quaglia
Difficoltà: EEA

Nel cuore delle Alpi Apuane: il monte Contrario, le tre cime del monte Cavallo e il Tambura
Le Alpi Apuane si distinguono dal vicino Appennino per la morfologia assai aspra, con le loro valli profondamente incise ed i versanti imponenti e molto inclinati. Le Apuane sono conosciute per la bellezza dei propri marmi e per i profondi abissi e le grandi cavità del sottosuolo carsico. La posizione geografica del massiccio, la sua esposizione e la diversa natura delle rocce determinano la presenza di ambienti quanto mai vari e contrastanti, che favoriscono la ricchezza floristica e faunistica del territorio. Questa catena montuosa della Toscana nordoccidentale, unica per le sue caratteristiche geo-morfologiche e naturalistiche, si sviluppa per circa 60 km lungo la costa del mar Tirreno nelle aree della Versilia, Lunigiana e Garfagnana.
Queste montagne vicinissime al mar Ligure furono classificate come “alpi” nonostante la lontananza dall'arco alpino vero e proprio. Infatti sia il tipo di rocce sia l'ambiente (pareti strapiombanti, cime svettanti) le fanno più somigliare ad una piccola catena alpina che non al vicino Appennino dal paesaggio più dolce ed arrotondato.


I Giorno - 31 maggio 2013
Da Gorizia in pullmino fino a Vinca (808) , comune di Fivizzano (Massa Carrara) nella Lunigiana, alle pendici delle Alpi Apuane. Paese di cavatori di marmo, famoso per il pane, l'acqua purissima, il lardo lavorato nelle vasche di marmo in maniera simile a quello di Colonnata.
Specialità locali: pane, lardo, caprino e olive

Da Vinca si sale fino alla Foce di Giovo (1.500). Da qui si può ammirare un ampio panorama che spazia verso i monti Pisanino, Cavallo, Contrario, Grondilice. Si giunge quindi alla Foce del Giovetto (1.497) da cui parte la via sud-sud est per la cima a piramide del Pizzo d’Uccello (1.781). Dalla vetta il panorama può allargarsi fino alla Corsica, all'Appennino Tosco- emiliano e alle lontane Alpi Liguri. Si torna alla Foce di Giovo e poi si scende, parte nel versante a bosco e parte sulla strada delle cave fino al Rifugio Donegani (1.150).


II Giorno - 1 giugno 2013
Verso la Foce del Cardeto (foto Elda Kriz)
Dal Rifugio Donegani (1.150), situato al centro della Val Serenaia si sale sul versante nevoso e attraverso i bei boschi di faggio fino alla Foce del Cardeto (1.650) situata tra il Monte Cavallo e gli Zucchi del Cardeto. Da qui si giunge al Passo della Focolaccia (1.672), dove si trova una grande
Sotto il monte Tambura (foto Elda Kriz)
cava di marmo bianco. Si segue la cresta nord – ovest fino al Monte Tambura (1.895) da cui si può ammirare un panorama mozzafiato, con il Monte Grondilice, il Contrario e il Cavallo che sembrano a due passi da noi, e poi il Monte Focoletta , l'Alto Sella, il Fiocca e il  Sumbra.  Seguendo il sentiero di cresta si arriva al Passo Tambura (1.620). Da qui inizia la discesa attraverso la Via Vandelli, costruita nel 1738 per volere del duca di Modena Francesco III d'Este come strada di collegamento tra Modena e Massa. Si arriva infine al Rifugio Nello Conti (1.442).



III Giorno – 2 giugno 2013

Rifugio Nello Conti (Foto Elda Kriz)

Il Rifugio Conti (1.442) si trova nella località detta ai Campaniletti, sul versante versiliese del monte Focoletta e gode di una spettacolare vista sul mare. Si sale al Passo Sella (1.500) e si decide di raggiungere la cima del Monte Sella (1.739). Il panorama è imponente, caratterizzato dalle tante cave di marmo, esclusivo delle Alpi Apuane. Si inizia la discesa ripida e rocciosa verso il Rifugio A. Puliti (1.016) nell’alta valle di Arni, al confine tra la Versilia e la Garfagnana.

 IV Giorno – 3 giugno 2013





Dal Rifugio Puliti si scende nel paese di Arni, in comune di Stazzema (Lucca), e poi si risale lungo il sentiero percorso il giorno precedente, verso il Passo Fiocca e la via ferrata che porta al Monte Sumbra (1.765). Ma il tempo, che nei giorni precedenti è stato favorevole, volge al brutto. A quota 1.300 circa inizia a cadere pioggia mista a grandine, per cui si è costretti a modificare il programma e ridiscendere ad Arni. Un pullmino ci riporta a Vinca dove ritroviamo il nostro. Ormai è tempo di iniziare il viaggio di ritorno verso Gorizia, dove arriviamo attorno alle 20.

(by Graziano)